Le vacanze sono appena finite, siamo in città da pochi giorni soltanto e già ci sentiamo stanchi e stressati.
Possibile che sia solo colpa del "logorio della vita moderna"? La
realtà che ci troviamo ad affrontare non è sicuramente delle più rosse,
eppure sfuggire allo stress da rientro è possibile e alla portata di
tutti. Basta non abbandonarsi a troppo scontento e seguire alcune
semplici regole per ammorbidire l'impatto con la vita quotidiana, alla
quale purtroppo o per fortuna ci eravamo un po' disabituati durante le
vacanze.
Intanto, sottolineiamo un dato di fatto: il rientro al lavoro dopo un periodo di vacanza è effettivamente un momento delicato. Si tratta però di un impatto che genera una sorta di disagio e di malessere, non una patologia,
ed è più facile caderne vittima se abbiamo una vacanza lunga. La
cosiddetta "sindrome da rientro" coinvolge un gruppo nutrito di persone,
secondo le stime degli esperti circa 6 milioni di persone. Se dunque
provate sintomi come ansia, insonnia, nervosismo, spossatezza e perfino
un leggero senso di depressione, consolatevi almeno pensando che siete
in buona compagnia. Quali sono le cause? Come spiega il primario
neurologo dell'Irccs San Raffaele Pisana di Roma, Piero Barbanti,
"fisiologicamente tendiamo a tracciare una linea tra un passato
trionfale, quello del periodo vacanziero, e un futuro problematico e
conflittuale, quello del rientro al lavoro. Si tratta di una linea che
va in picchiata, da un trionfo a un declino, e che rappresenta solo la
nostra paura e le nostre ansie".
Eppure, non c'è niente di particolarmente strano. Lo stress,
infatti, ricorda lo specialista, "è la risposta neuroendocrina attivata
dal sistema nervoso una volta che il cervello ha stabilito di trovarsi
di fronte a una situazione di pericolo. Questa risposta attiva
manifestazioni fisiche come tensione muscolari e tachicardia, che agli
albori dell'evoluzione della specie umana erano utili all'uomo per
prepararsi alla lotta fisica. Oggi, che non dobbiamo più lottare con
animali feroci e non corriamo come allora pericolo di vita, il cervello
attiva ugualmente lo stato d'allerta, stavolta per problemi con il
partner, con il capo o per problemi di lavoro".
Per
sfuggire allo stress da rientro, assicura l'esperto, basta seguire
semplici regole, ad esempio curando il sonno e l'alimentazione, e
conservando alcune buone abitudini tipiche delle vacanze, ad esempio
trascorrendo la pausa pranzo all'aria aperta, regalandosi alla sera un
bagno caldo rilassante e lasciando tassativamente fuori dalla camera da
letto i gadget tecnologici, in primo luogo computer e cellulari.
IL DECALOGO ANTISTRESS:
1) Dormire a lungo e bene,
evitando di passare dalle 8-10 ore di sonno del periodo vacanziero alle
6-7 che ci si concede al rientro. Se si soffre di insonnia ci si può
aiutare con un bagno caldo la sera o con una tisana.
2) Abituarsi con gradualità ai ritmi e al clima cittadino, evitando se possibile di immergersi immediatamente nel vortice del lavoro
3) Fare movimento, soprattutto se le vacanze sono state "attive". L'attività fisica infatti aiuta a diminuire lo stress e a riposare meglio.
4) Seguire un'alimentazione corretta. Il
cervello ha bisogno di zucchero, perciò ben vengano, senza esagerare, i
carboidrati semplici (saccarosio, miele, confetture, frutta) e quelli
complessi (pane, pasta, riso e cereali). La melatonina contenuta nella
buccia dei chicchi d'uva, ad esempio, può essere un valido aiuto
all'umore.
5) Esporsi il più possibile alla luce solare.
Il passaggio dal sole della spiaggia alla luce artificiale
dell'ufficio contribuisce a mettere sotto stress il corpo e la mente. Se
è possibile trascorrere la pausa pranzo all'aria aperta.
6) Essere ottimisti. Concentrarsi
su pensieri positivi aiuta a ritagliarsi degli spazi di riflessione e
contribuisce a spostare l'attenzione su quello che desideriamo e sulle
nostre capacità.
7) Durante il lavoro, prendersi delle pause frequenti (per chi lavora al computer servono almeno 15 minuti ogni due ore) per riattivare la circolazione e riposare gli occhi.
8) Niente tecnologia a letto. Non
tenere nella stanza dove si dorme né computer, né cellulare, né
televisione: il cervello deve associare la camera da letto al momento
del sonno, non percepirla come un "prolungamento" del salotto.
9) Gradualità anche per i piccoli,
nel ritorno a scuola. Dopo tre mesi di vacanza, il bambino deve avere
il tempo di abituarsi alle lunghe ore che trascorrerà seduto.
10) Concedersi un weekend di relax. Finché
il tempo lo consente, dedicare il fine settimana al relax e alla
famiglia come se le vacanze non fossero ancora finite, per ricaricarsi e
iniziare al meglio la nuova settimana.
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